CCCPosada

La singolare interpretazione del comunismo posadino. Un comunista di Posada non è spinto da ideali di uguaglianza, al contrario reputa fondamentale la differenza tra lui e i non comunisti: i comunisti sono le persone che guidano il comune, gli altri decidono se votarli o meno. Semplice, no?

Questa particolare attuazione del comunismo ha spinto infiniti studiosi ipercolti nelle nostre desolate vie alla ricerca di un qualche motivo esplicante la soggettiva ideologia. Ad oggi non è nota la causa, ma l’effetto piace molto all’entusiasta popolazione interessata.

Ovviamente in un suddetto contesto la Gente con la G maiuscola resta al di fuori delle principali scelte, che si faranno in funzione degli eletti, ristretta cerchia comprendente i migliori, coloro che coi fatti si sono meritati quella giustizia sociale a lor riservata che poi tanto male non fa.

I comunisti posadini non trovano risorse, ma riescono comunque a spendere grosse cifre; ciò avviene solo in casi eccezionali veramente, recanti beneficio alla più parte della società.

Le feste e i divertimenti non rientrano nei loro interessi e non rappresentano una priorità, ma nemmeno un’ultimità. Non è ammesso uno svago eccessivo, che viene ridimensionato con una soluzione assurdamente geniale riassumibile in: no gente, no party. I comunisti nostrani disdegnano le vie piene, le piazze colme fin tardi, le discussioni notturne, le risate durante il coprifuoco. Si pensa che questo rifiuto sia legato al fattore distrazione, e si sa che le persone concentrate producono parecchio, anche e soprattutto durante le ferie, meglio se estive.

Specialità della casa, anzi del comune, la realizzazione di grandi opere, alcune comprese e altre un pò meno…I veri comunisti non vogliono passare inosservati, cercano idee creative e innovano di continuo il bel paesello: nuove gabbie, nuovo verde, nuovi ponti, nuova monotonia, nuove vele, ecc…

Non credo si faccia torto a nessuno definendo tale modo d’agire complessivo col termine “comunismo personale”. Una forma di egoismo altruista, un socialismo antisociale, un egocentrismo generoso, un individualismo filantropico.

Altro che Posada, qui siamo a посада!

Mayday, mayday

Mi scuso in anticipo per il post che sto per scrivere. Ma sono di cattivo umore, e piuttosto stanco. E scimmiottare un vero giornale non è nelle mie facoltà in questo momento. Vorrei parlare di tante cose ma non so neanche da dove cominciare, perciò considerate questa l’introduzione ad un articolo che scrivo per sfogarmi senza preoccuparmi dell’ordine o del senso delle cose.

Parliamo della vita politica nel paese. Tutti sanno tutto di tutti e la cosa è inevitabile in un paese piccolo come il nostro. Ad un qualunque incontro con gli amici, con i familiari, con dei conoscenti è semplice sfociare nella discussione dell’ultimo pettegolezzo riguardante i personaggi di Posada. Non parlo delle solite voci di corridoio sulle vite sentimentali dei nostri compaesani. Parlo delle tante storie che – sono sicuro – conosciamo tutti e che riguardano la gestione della “cosa pubblica”.

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