Piccole Mascotte Crescono

Sfruttando la valanga di attenzioni che sicuramente Posada riceverà per aver ricevuto le 5 vele e per aver fatto pubblicare quel fantastico articolo su Bell’Italia cominciamo a discutere di un metodo sicuro per ricevere vere attenzioni, non una veloce scorsa tra le pagine di un disastro tipografico.

Abbiamo precedentemente proposto di mettere su una compagnia di animazione che desse lavoro ai giovani del paese per animare strade e piazze del paese e coinvolgere i turisti nelle loro faccende quotidiane. L’idea di base era quella di rendere interessante e sorprendente ogni giornata che i nostri turisti trascorrono nel paese, ma potrebbe non essere abbastanza. Esiste una cosa che si chiama coinvolgimento emotivo e una compagnia teatrale che lavora molto di improvvisazione potrebbe non essere l’unico modo per raggiungerlo.

Se invece cercassimo di legare i nostri turisti al paese con qualcosa di più di un semplice ricordo di un bel pomeriggio? Se cercassimo di dargli qualcosa di più vicino ad un amico? Stavo pensando ad una bella mascotte, un pupazzo. Magari uno che non abiti in via Garibaldi 4.

Potrebbe funzionare per diversi motivi. Uno è che le persone sembrano avere ben pochi problemi ad instaurare amicizie fittizie con personaggi immaginari. Succede con i personaggi di quel telefilm di cui siete fan sfegatati, succede con i pupazzi dei luna park, succede con le persone che vi stanno attorno quasi tutti i giorni. Certo in alcuni casi non si parlerebbe neanche di amicizie ma di vere e proprie cotte, ma non è quello che serve a noi. Continua a leggere

Vele o false?

Premessa doverosa: tutti noi, io per primo, vorremmo vedere una Posada premiata per le sue bellezze, conosciuta per il suo fascino, nota per la sua storia naturale e culturale. L’articolo non vuole perciò sminuire assolutamente l’indiscusso patrimonio posadino; casomai ci piacerebbe che si cominciasse seriamente a valorizzarlo senza ecoballe da cinque stelle degne dei peggiori piazzisti di Caracas. Ci preme altresì informare i lettori che in caso di errori o sviste o ignoranza da parte nostra siamo perennemente aperti al dialogo costruttivo, allo scopo di informare sulla realtà delle cose. Anche se di realtà forse non v’è gran traccia.

Scopriamo con inattesa eccitazione che anche quest’anno il nostro bel paesello può fregiarsi delle ambite cinque vele della Guida Blu 2012 di Legambiente e Touring Club Italiano. Osservando il documento http://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/ecco-le-localita-balneari-5-vele-di-guida-blu-2012-di-legambiente-e-touring-clu notiamo ben chiare le motivazioni dell’ambito premio. Forse per incompetenza ci sembra doveroso affermare quantomeno una certa perplessità verso soprattutto alcune di esse; sarà il caldo o la materia grigia incosistente ma una sorta di parafrasi del testo potrebbe aiutare a far comprendere anche a chi, come noi, capisce le battute solo dopo che qualcuno le ha spiegate.

Il documento narra così: “La sarda Posada (Nu) migliora ancora e quest’anno si piazza al terzo posto. Il grande progetto di salvaguardia ambientale di tutto il sistema costiero ha permesso la rinaturalizzazione delle dune, ha previsto anche la demolizione del ponte di accesso alla spiaggia di “su tiriarzu”, la sostituzione con un ponte di minori dimensioni e di minore impatto e la realizzazione di un nuovo accesso alla spiaggia per consentire un minore carico antropico sulle spiagge esistenti.” Volendo sorvolare sul tema dune, per le quali aspettiamo fiduciosi i primi germogli, parliamo dei ponti che da noi vanno tanto di moda (in particolare ultimamente). Ragionando da imbecille quale potrei essere, non capisco l’utilità nel sostituire il ponte d’ingresso alla spiaggia. O meglio, la capirei benissimo, e sarebbe una cosa sicuramente giusta e importante, se solo non avessimo recentemente assistito alla nascita di nuovi ponti sull’arenile, la cui efficacia è pari a quella di una macchina per il ghiaccio in Antartide. Come si può pensare di ridurre l’impatto e le dimensioni del ponte principale se poi ne sorgono degli altri secondari direttamente sulla sabbia? Il tema invece degli accessi alla spiaggia va trattato in maniera seria. Si vuole ottenere un minor carico antropico ma in una località di balneazione ben nota (senza fare nomi Iscraios) s’è chiuso volontariamente uno dei precedenti due accessi al mare. Come dire apriamo un ingresso ma ne abbiamo chiuso uno, riduciamo l’impatto ma lo aumentiamo, beviamo camomilla ma tiriamo coca. Attendiamo esplicazioni.

“Prosegue inoltre la custodia e la vigilanza della pineta di Orvile e dei parcheggi a mare con il ticket che dà diritto ad una visita guidata gratuita all’interno del centro storico di Posada. I proventi dell’operazione vengono utilizzati per interventi di miglioramento della fruibilità delle spiagge e per il servizio di salvataggio a mare.” Prosegue? Qualcuno illumina la mia ignoranza spiegandomi bene quando tutto ciò ha avuto inizio? Forse dopo che ha preso fuoco l’intera pineta? Tra l’altro il rogo fu appiccato non mille anni fa, come qualcuno benissimo ricorda; già, chissà dov’era finita in quel preciso istante la famosa custodia e vigilanza di Orvile. Giunge nuova anche la notizia della custodia dei parcheggi a mare; evidentemente il cartello con su scritto “parcheggio non custodito” ha uno scopo puramente goliardico. Per il resto ci auguriamo sinceramente che tutto ciò di cui recita il testo inizi davvero e sia messo in pratica. Più che scrivere, dire la nostra, cercare di dare sfogo a qualche voce che solleva un minimo di dubbio non possiamo fare.

“Sul fronte dei rifiuti ha migliorato la gestione attivando un ecocentro comunale che potrà permettere d’incrementare la percentuale di raccolta differenziata. Sul fronte energetico ha incrementato l’impiego di fonti rinnovabili dotando Comune e scuola elementare di impianti che utilizzano energia fotovoltaica. La città sarda continua a lavorare per il parco fluviale del Rio Posada anche con campagne di sensibilizzazione presso le scuole e in primavera ha inaugurato, all’interno della casa delle dame, il centro di educazione ambientale “Fiumi e Castelli della Sardegna.” La gestione migliorata dei rifiuti la stiamo attendendo con estrema ansia….tanto c’è tempo! Il fotovoltaico non può che far piacere, una bella notizia che speriamo non resti isolata. Era importante iniziare a dare un segnale di svolta verso le energie alternative e di questo segnale non possiamo che prenderne felicemente atto. La frase conclusiva però è molto aleatoria. “Continua a lavorare” per quanto mi riguarda sembra un modo diverso per dire che non s’è fatto granchè. Anche sul campo polivalente si continua a lavorare, come sulla chiesa di Sant’Antonio. Continuando a lavorare di questo passo, senza risultati concreti, potremmo tranquillamente mettere l’anima in pace. L’inaugurazione del centro di educazione ambientale ci coglie piacevolemente sorpresi, e dovrebbe essere un buon punto di partenza. Ma il Parco Fluviale alla cui realizzazione abbiamo assistito negli ultimi anni potrebbe rivelarsi persino pericoloso per l’ambiente: tra scavi di fondale, bonifiche qua e là, lavori eseguiti con la delicatezza di un elefante. Auspichiamo un netto cambio di rotta, anche se probabilmente dovrebbe coincidere con un cambio amministrativo, e noi del blog poi su cosa scriveremmo i nostri bei testi?

A parte gli scherzi e le risate che potrebbero esser lacrime, ci teniamo la bella Posada con i suoi pregi e difetti. Se vogliamo venderla come un tappeto possiamo pure continuare a sventolare bandiere fasulle. Se si vuole migliorarla a livello ambientale e socio-culturale magari ci vuole serietà, cosa non troppo comune a questo blog. Ma a quanto pare ancor meno a questi governatori civici. O cinici?