Le rovine della fava

Abbiamo parlato tante volte di come potremmo valorizzare le risorse locali per migliorare l’affluenza di turisti al paese, ma non ci siamo mai confrontati con le grandi città del turismo.

Questo è perché non possiamo: quelle hanno una quantità incredibile di musei, rovine storiche, risorse economiche per sostenere l’ecosistema di piccoli segreti da scoprire in giro per la città, eccetera eccetera.

Dobbiamo perciò trovare il modo di dare una marcia in più alle nostre attrazioni e diventare competitivi nel panorama internazionale del turismo storicamente interessante.

Dopo aver fatto un sondaggio tra i ragazzi del nostro forum abbiamo ridotto le varie possibilità a tre. Al terzo posto abbiamo “coprire l’intero paese di edera rampicante”, il che dovrebbe lasciare un mucchio di interessanti opportunità per attirare turisti (e mosche).

Per esempio potremmo cambiare la storia del nostro piccolo paese per raccontare una versione di Dracula riveduta e corretta, dove i mori arrivano per uccidere il vampiro posadino ma vengono sconfitti quando Dracula (che fortunatamente non è coperto da copyright) si trasforma in pipistrello, si lancia dal castello e massacra gli invasori ad uno ad uno.

Notate come non ci sia bisogno di un finale in cui il vampiro muore, dato che sfruttare l’aspetto orrorifico della faccenda può comunque essere molto utile. Si potrebbero persino introdurre nella storia altri personaggi, come la moglie del vampiro o lo sceriffo che gli dà la caccia. Non dovremmo neanche pagare un attore per fare lo sceriffo, ne abbiamo già uno in paese! Continua a leggere

A piedi nudi sulla merda

Sono rimasto a bocca aperta quando ho letto l’ultimo articolo di una lunga lista di leccate di estremità pelose che sono state pubblicate sui giornali locali.

Di certo il suddetto articolo non arriva alle deliranti manie di grandezza dell’articolo su Roberto Tola pubblicato lungo tempo fa da La Nuova – nel quale si apprezzava il petto villoso del sindaco accarezzato dal vento mentre  contemplava falliche erezioni delle dune locali –  ma ci siamo vicini.

L’articolo si apre con un’incredibile dimostrazione di poesia: “A piedi nudi in paradiso” è il titolo scelto per tale idilliaca manifestazione di amore per il nostro eletto gruppo di robertolani. Possiamo solo immaginare di cosa parlerà, e io devo ammettere che sono rimasto un po’ deluso per quello che ho trovato dentro l’articolo.

Già prefiguravo dolci donzelle saltellare sull’erbetta di comoda plastica riciclabile del nostro bel campo sportivo, bianchi coniglietti dal muso marrone che corrono spensierati nella nuova circonvallazione est mentre gruppi instancabili di ciclisti daltonici sfrecciano al rallentatore sulla pista ciclabile, giovani che senza preoccupazioni si pungono i piedi con siringhe infette d’amore e felicità dentro i bagni di Su Tiriarzu.

E invece mi ritrovo con l’ennesima disgustosa invasione linguale delle parti private di chi è stato votato da temerari elettori. Più precisamente, con un articolo sulla passerella fatta per raggiungere con più facilità “il lido Due Pini”. Continua a leggere