De senso unico

Il problema, sia chiaro, non riguarda solo il nostro fantastico paesello. Ma essendo noi cittadini di tal contesto, non possiamo far altro che riferirci ad esso (anche per una questione di ignoranza verso altri comuni).

Il tema del giorno riguarda il significato del senso unico che a volte deficita nella sconsiderata mente dei più estrosi (o estronzi). “Per senso unico si intende un sistema di gestione del traffico dove in una carreggiata viene accettata solo una direzione del senso di marcia” (fonte: Wikipedia).
La definizione sembra abbastanza chiara. E qui casca l’asino: perchè alcuni (troppi) automobilisti persistono nell’accettare ben due direzioni del senso di marcia? In questo modo il senso unico diventa un controsenso unico, detto anche nonsenso o sesto senso.

A Posada non abbiamo ancora raggiunto la perfezione circolatoria (vedi unico-senso-unico) e risulta perciò quasi semplice seguire senza errori la corretta direzione di marcia. Due dei punti nevralgici interessati dal simpatico cartello biancoblu si trovano in piazza Rockfeller e in via Lussu, aree non poco importanti per il traffico posadino. Purtroppo per residenti e non capita quotidianamente di entrare nella strada seguendo il senso di marcia legale per poi incrociare una qualche vettura il cui pilota pretende almeno di aver la ragione dalla sua parte; oppure sempre il nostro bell’autista finge di scusarsi per non aver visto il cartello, situazione difficilmente credibile considerando il continuo ripetersi dell’errore.

Aspettiamo i soliti commenti “non è un problema solo di Posada”, “dappertutto funziona in questo modo” o meglio ancora “è una questione di mentalità”. Ma non si può mai aspirare ad essere una positiva eccezione?

Fosse stato un paese colmo di sensi unici, ma qui si parla di qualche viuzza percorribile in un battito di ciglia.

“Se gli altri errano, non erriamo pure noi” (cit.).

15 commenti su “De senso unico

  1. Io mi preoccupo anche delle strade che non erano state pensate per essere a senso unico, e avrebbero invece bisogno di esserlo per via dello spazio che i residenti si prendono in parcheggi, occupando effettivamente una corsia intera. Ironicamente, il primo esempio che mi viene in mente è via Garibaldi. L’entrata è così stretta da rendere pericoloso il transito per quella ventina di metri. Nelle giornate piene, anche di più.

  2. Ciao Giorgiè, non ti preoccupare e tira a campare…”fottitinne” come dicono al sud 😎
    Posada (con il passar degli anni) non ha mai fatto una seria valutazione della viabilità del paese. Il “piccolo-grande” problema di questo “grande-piccolo ” paese è che questa cosa dell’ urbanistica la si è continuata a trascurare per decenni. Cosicché, anche dopo la motorizzazione di massa avvenuta verso la fine del millennio passato, Comune, tecnici e addetti ai lavori hanno continuato a tracciare vie e piazzette (nelle loro intenzioni adatte al doppio senso, ma nella realtà a senso unico), immaginando forse che le auto ferme si potessero parcheggiare per aria, sgonfiare o cose del genere. Abbiate pazienza….

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