Il giallo (e il verde) dell’acqua posadina

Immagino di arrivare per ultimo nel raccontare la storia dell’acqua scomparsa e del giallo che le ruota attorno. Sono sicuro che sapete già tutti che stiamo regalando l’acqua a San Teodoro perché i suoi abitanti non ricevono acqua potabile da anni. Cosa già abbastanza riprovevole, ma è davvero un buon esempio di quello che la gente riesce a sopportare dalle autorità senza protestare; perciò lasciatemi sfumare un piccolo chissenefrega per l’acqua che gli arrivava.

Parliamo anche del fatto che a Posada l’acqua non è stata servita in maniera decente da quando Abbanoa ce l’ha in gestione. Mi sembra anche abbastanza ovvio dire che parte della colpa è stata anche dell’amministrazione comunale posadina, che non si è organizzata per far gestire l’acqua da chi almeno ne avesse voglia. Continua a leggere

Cittadinanze a caso

Un nuovo concittadino! E pure onorario! Finalmente una boccata d’ossigeno e un giusto premio per la gente che fa tanto per il paese…

In una gremita e commossa aula consiliare s’è consumato uno dei gesti più generosi e indispensabili che si ricordi da tanto tempo a questa parte. Mentre si razionalizza l’acqua (c’è crisi…), si costruiscono ponti degni del peggior Ingegner Cane e si annaffia con rigore la verde erba calcistica noi siam qui a documentare una cerimonia incredibilmente utile ai fini dell’economia, dell’ambiente, della crisi sociale ecc…

Aspettando l’egregio dottor Taormina, in un’estate ricca di volti noti a partire dall’acclamatissimo dottor Sgarbi, a Posada s’alternano cerimonie, onoreficenze e riconoscimenti.

E’ persino inutile elencare gli innumerevoli motivi per i quali il nostro ha pienamente meritato il titolo di compaesano onorario. Tanto di cappello. Chapeau. Applausi!

Appare oltremodo superfluo ricordare che “la cittadinanza onoraria è un’onorificenza concessa da un comune per onorare una persona, anche non residente, che è ritenuta legata alla città per nascita, per il suo impegno o per le sue opere.”

Eh si, ora abbiamo le idee chiarissime, tantissimi dubbi spazzati via dall’evidente realtà dei fatti.

Per non sbagliare s’è persino deciso di consumare l’evento contemporaneamente ad un rito funebre che si svolgeva non lontano dalla gioia comunale. Che classe!

Sinceramente non ha neppure senso sprecare troppe parole per dei fatti che si commentano da soli, dove anche la parola “ridicolo” appare veramente riduttiva per descrivere l’accaduto.

Ai posteri l’ardua sentenza……