Zone pedonali, erba e mercatini

Se c’è davvero un problema con il traffico a Posada è sicuramente legato alla sicurezza delle strade.

Ci sono alcune parti della rete stradale posadina che spaventano i neo-patentati e chiunque non abbia un fuoristrada o un monster truck a disposizione. Sono sempre le solite strade che nessuno ha mai voglia di aggiustare, che ogni anno aggiungono un paio di buchi alla collezione, dove non c’è bisogno di limite di velocità perché chi ci corre si smonta la macchina con gli urti e le vibrazioni. Se riesce a restare nella propria corsia, o se la propria corsia esiste ed è segnalata, cosa non tanto scontata a Posada.

In fondo però è ovvio che sia così: chiunque gestisca le spese comunali sembra comportarsi come un bambino che vuole quel giocattolo appena visto nella vetrina di un negozio. E come ci dovremmo comportare noi, se i bambinoni che abbiamo (hanno) eletto hanno adocchiato un campo in erba da settecentomila euro? Tiriamo fuori il portafoglio e paghiamo. A rate. E poi non ci restano più tanti soldi per mettere a posto le strade, o per renderle accessibili ai disabili. O sicure per i ciclisti.
Speriamo almeno che la prossima cosa che salta in mente ai nostri bambinoni non sia una riproduzione del Colosseo.

Sarebbe stato comodo rinunciare a qualche metro quadro di erba sintetica per risistemare le strade da cima a fondo, invece che rimettere sui buchi qualche cucchiaiata di asfalto e sperare che duri almeno qualche settimana. Sinceramente non avrei mai pensato di dirlo, ma siamo messi persino peggio di Siniscola per quanto riguarda la qualità delle nostre strade.

Certo, il vero motivo per cui le strade posadine sono distrutte non sono le intemperie, o l’instabilità del terreno, o la generale idiozia con cui esse vengono costruite, o gli aggiustamenti mai finiti e lasciati incompiuti o peggio, finiti con degli stupri urbanistici. Ma proprio il loro uso. Il fatto, cioè, che qualcosa ci passi sopra. Iniziamo allora a vietare il passaggio a grossi mezzi come camion e pullman. In seguito passeremo via via alle macchine più leggere, dai SUV ai più piccoli fuoristrada, alle macchine comuni, le vecchie utilitarie, le piccole Smart.

Vieteremo in seguito anche sedie a rotelle e biciclette, ma di quelle se ne fregano tutti già ora perciò non credo che dovremmo farci tanti problemi.

Potremmo quindi trasformare Posada in una gigantesca isola pedonale: immaginate le infinite possibilità di sviluppo.

Ovviamente bisognerà prima definire in che modo le macchine possano passare attraverso Posada. Un sistema sotterraneo potrebbe essere costoso e inefficiente, senza considerare che avrebbe bisogno di grande manutenzione. Deviare le strade principali all’esterno dell’area pedonale sarebbe invece una buona soluzione. Personalmente, rimango parziale alla proposta di sopraelevare le strade e fargli seguire lo stesso percorso che seguivano prima, solo una trentina di metri più in alto. Immagino tra l’altro che vi sarete accorti la mia passione per le strade sopraelevate.

Ma tornando all’argomento dell’articolo: si potrebbe introdurre per ammortizzare i costi iniziali una tassa sul camminamento e consumo dell’asfalto. Aliquote diverse saranno applicate a seconda del tipo di calzature usate più comunemente dal contribuente. Un volenteroso gruppo di barracelli ha già fatto partire una ricerca per stabilire il tasso di consumo dell’asfalto dei diversi tipi di calzature. Per ovvi motivi, ci hanno chiesto di non pubblicare le foto dei nostri barracelli mentre indossano scarpe coi tacchi o tronchetti.

Ma riprendendo la mania dell’erba sintetica, perché non approfittare del momento e coprire con un manto erboso sintetico tutte le strade calpestabili di Posada? Darebbe un tocco di colore incredibile al paese, sarebbe una spinta per il turismo senza precedenti, ci permetterebbe di camminare scalzi per il paese e migliorerebbe l’umore di tutti. Potremmo persino diventare un caso nazionale, un esempio da seguire. E per piacere, se qualcuno in questo momento ha pensato che siamo già un buon esempio grazie alle cinque vele, vada a giocare a pallone in superstrada.

Ci è anche stato fatto notare che con l’introduzione del manto erboso sintetico la tassa sul camminamento potrebbe essere ingiusta ed inutile. Siamo sicuri che questo sarà un importante argomento di discussione al prossimo consiglio comunale.

Ultima considerazione: la nuova zona pedonale posadina renderebbe molto più semplice la collocazione di mercati e mercatini, virtualmente posizionabile ovunque ci sia posto, senza preoccupazioni legate al passaggio di ambulanze o cose simili.
Vorrei perciò invitarvi tutti a considerare che finalmente Posada potrebbe avere un mercatino in una zona che non stia scomoda a chi viene eletto alle amministrative.

Vi lascio qualche giorno per assorbire l’impatto di tale notizia. Soprattutto per gli assessori che ci leggono al posto del giornale la mattina. La prossima estate, cari lettori, potreste persino ritrovarvi le bancarelle sotto casa – posto che abitiate vicino alle attività delle persone giuste.

Lascia un commento